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Merano, Bolzano e nel mezzo: l'Apollonia. Per la precisione, la locanda Apollonia si trova a Sirmiano al di sopra di Nalles. Sirmiano è un piccolo borgo e si trova ad un'altitudine che varia da 500 a 1.000 metri sul livello del mare.
Chi si sposta in automobile può raggiungerci sopra Nalles su una strada montana lunga 5 km. Non ci troviamo su una strada di passaggio. Alcuni lo considerano uno svantaggio. Noi e molti dei nostri ospiti però lo consideriamo un grande vantaggio. Il verde rigoglioso della natura, la pace, la posizione appartata, la grandiosa vista sulle Dolomiti: non sono forse dei buoni motivi!?
Nel caso in cui consideraste il nostro cibo un premio per le Vostre fatiche sportive, potete ovviamente raggiungerci anche a piedi: da Grissiano o Gaido in circa 1 ora e da Nalles in circa un'ora e mezza o 2 ore. Per chi è davvero sportivo, in bicicletta si impiega ancora meno.
Sulle tracce di Giacomo …
Il sentiero pellegrinale: punto di partenza Andriano > maso Bittnerhof a Pitzon > Sirmiano di Sotto > Apollonia.
Escursione di media difficoltà lungo il Sentiero di San Giacomo, attraverso boschetti di castagni, piantagioni di mele e il bosco.
Differenza d'altitudine ca. 600 metri.
Durata da 2 ore a 2,5 ore.
Altre proposte per escursioni >
Il Ristorante Apollonia si trova nel bel mezzo di una zona adatta alle escursioni ed è a due passi dal tratto occidentale del cammino altoatesino di San Giacomo. Si presta dunque bene a divenire meta, oppure ad essere punto di partenza per numerose camminate di diverso grado di difficoltà.
ALCUNI SUGGERIMENTI PER LE VOSTRE ESCURSIONI
La classica: Grissiano presso Prissiano > Cappella di S. Giacomo > Apollonia. Passeggiata relativamente facile, che porta attraverso prati e boschi, percorrendo un dislivello minimo.
Durata: 1 ora ca.
Dalla valle alle vette: Centro di Nalles > Nachtigallensteig > Castel Payersberg > Sirmiano di Sotto > Apollonia. Camminata di media difficoltà attraverso boschi misti, meleti e vigneti. Dislivello di ca. 600mt.
Durata: 1,5-2 ore ca.
Attraverso le gole: Gaido (arrivando da Appiano) > attraverso 2 gole > Sirmiano di Sopra > Apollonia. Camminata di media difficoltà per escursionisti esperti.
Durata: 1-1,5 ore ca.
Camminata dei grandi manieri e delle cappelle: Centro di Nalles > località di Schernag > Rovina di Castel Pfeffersburg / Casatsch > Castel Katzenzungen a Prissiano > Castel Wehrburg > Grissiano > Cappella di S Giacomo > S. Apollonia presso Sirmiano di Sopra > Chiesa del Sacro Cuore a Sirmiano di Sotto > Castel Payersburg > Castel Schwanburg > Centro di Nalles. Lunga camminata circolare di media difficoltà attraverso boschi e prati. Dislivello di ca. 700 mt.
Durata: 5 ore ca.
Il sentiero dei pellegrini: Andriano > Maso Bittner presso la frazione di Pitzon > Sirmiano di Sotto > Apollonia. Camminata di media difficoltà lungo il cammino altoatesino di S. Giacomo, attraverso distese di castagni, meleti e boschi. Dislivello di ca. 600 mt.
Durata: 2-2,5 ore ca.
Il Ristorante Apollonia è un ottimo punto di partenza anche per escursioni giornaliere sul Monte Macaion (Gantkofel), sul Monte Colbello /Schöneck oppure al Lago di Santa Maria (o lago di Tret), tutte escursioni per camminatori esperti!
Subito dietro al Ristorante, su di una collina ricoperta dal bosco, troneggia un piccolo santuario da sempre molto venerato, la piccola chiesa di Sant’Apollonia.
Su quest’altura sono stati ritrovati dei reperti provenienti dalla preistoria e dagli albori della storia e si pensa che il leggendario Kastell Sermiana di epoca longobarda, distrutto attorno al 590 d.C. dai Franchi in occasione della loro calata nella Val d’Adige, fosse situato proprio qui. La piccola chiesa, consacrata in origine a San Pelagio, viene menzionata per la prima volta nel 1233 e conserva ancora l’abside circolare di origine romanica.
All’inizio del XVI secolo, la chiesa subì un intervento di ricostruzione ed a questa stessa epoca risale il portale a dorso di mulo, incorniciato dalla pietra. Nel XVII secolo vennero inserite le volte a botte sia nella navata centrale che nel coro. É recente l’intervento di sostituzione del tetto con uno nuovo, di restauro e di introduzione di un impianto di campane elettrico.
Chi volesse visitare la cappella, può richiedere a noi la chiave per accedervi. Sono solo 5 i minuti che s’impiegano per arrivarci, percorrendo un ripido sentiero lastricato con antiche pietre.
Una delle più suggestive leggende delle Dolomiti, spiega perchè il Catinaccio, una delle catene montuose delle Dolomiti occidentali, diventi di color rosa intenso nelle ore del tramonto: secondo questa leggenda, sul Catinaccio, si adagiava una volta il giardino di rose di Re Laurino.
Re Laurino regnava su un popolo di nani che scavava nelle viscere della montagna alla ricerca di cristalli, argento ed oro e possedeva altresì due armi magiche: una cintura che gli forniva una forza pari a quella di 12 uomini ed una cappa che lo rendeva invisibile. Un giorno il re dell‘Adige decise di maritare la bellissima figlia Similde e per questo motivo invitò tutti i nobili del circondario ad una gita di maggio, tutti tranne Re Laurino. Questi decise allora di partecipare comunque, ma come ospite invisibile. Quando ebbe modo di vedere Similde, colpito dalla sua stupenda figura, se ne innamorò all‘istante, la caricò in groppa al suo cavallo e fuggì aspron battuto.
I cavalieri si lanciarono subito all‘inseguimento per riportare indietro Similde, schierandosi in breve davanti al Giardino delle Rose. Re Laurino allora indossò la cintura, che gli dava la forza di dodici uomini e si gettò nella lotta. Quando si rese conto che nonostante tutto stava per soccombere, indossò la cappa e si mise a saltellare qua e là nel giardino, convinto di non essere visto. Ma i cavalieri riuscirono ad individuarlo osservando il movimento delle rose sotto le quali Laurino cercava di nascondersi. Lo affserrarono, tagliarono la cintura magica e lo imprigionarono. Laurino irritato per il destino avverso, si girò verso il Rosengarten, che lo aveva tradito e gli lanciò una maledizione: né di giorno, nè di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però dimenticò il tramonto e così da allora accade che il Catinaccio, sia al tramonto sia all‘alba, si colori come un giardino di ineguagliabile bellezza.
I piaceri della cucina tipica regionale, un’ospitalità schietta e una spiccata sensibilità per la tradizione: sono questi i punti chiave del marchio “locanda sudtirolese” istituito dall’Unione Albergatori e Pubblici Esercenti. Le locande di tradizione sparse in tutta la provincia danno un prezioso contributo alla tutela e alla valorizzazione di una cultura dell’ospitalità che affonda le radici nella storia: con l'uso responsabile di antichi manufatti e l’impiego dei prodotti dell’agricoltura locale. Per conservare il meglio!